Il progetto

Una nuova partenza

La pandemia ha lasciato – e continua a lasciare – profonde ferite in ciascuno di noi. Gli adolescenti sono una fascia d’età particolarmente esposta a tutto ciò che è accaduto. Lo sono per la fragilità strutturale che costituisce la loro esistenza in bilico tra infanzia ed età adulta, lo sono perché sono stati facilmente sacrificati nella gestione delle varie chiusure: non essendo “produttivi”, essendo “inaffidabili”, potevano starsene chiusi in casa e ingurgitare sapere da schermi alienanti. Quanta solitudine hanno scavato queste scelte scriteriate, decisamente poco adulte, se non sono state capaci di prendersi cura dei più giovani?

E la comunità cristiana cosa prova nel cuore di fronte a questi giovani donne e uomini? Quanto è disposta a mettersi in gioco per prendersi cura dei suoi figli? Quali strade è disposta a inaugurare per compiere nuovi incontri fecondi di futuro? È tempo di ripartire, di seminare largo e a piene mani, è tempo di gratuità e presa in carico. È un nuovo tempo dello Spirito.

Il progetto seme divento intende sostenere la comunità cristiana nel dare forma alla propria dedizione con nuove consapevolezze e nuovi strumenti.


Adulti nella fede

Il percorso da intraprendere con gli adolescenti ha bisogno di sincerità e realismo. C’è un certo affanno intorno alla testimonianza-consegna della fede, qualcosa che rende poco liberante l’annuncio del vangelo per le nuove generazioni.

Spesso i giovani che restano, lo fanno perché hanno scarsi strumenti per andare fuori, per stare nel mondo. Ma questa fragilità strutturale ha poco a che fare con il coraggio, l’intelligenza, la generosità, la passione con cui i cristiani stanno tra gli uomini e le donne del proprio tempo.

La comunità cristiana non può accontentarsi di una fede devozionale, timorosa, omologata, avulsa nei propri giovani. Tanto meno non può proporla come fondamento per una vita buona secondo il vangelo. La fede è questione di incontro, di dialogo, di spiazzamento, di ardimento, anche di lotta, se necessario. La strada è da intraprendere insieme; imparando insieme che è in questo confronto che si trova il senso del credere e dell’amare secondo il vangelo.

Il progetto seme divento prende il via con un anno zero, dedicato alla rilettura condivisa del tempo della pandemia, dei propri vissuti e della ricerca di senso che vi è sottesa. Un anno zero perché si vuole tenere aperta una finestra di confronto che le tante realtà che in Italia incontrano e stanno con gli adolescenti affinché gli anni a seguire del progetto siano arricchiti da chi tutti i giorni rende possibile l’incontro.


Un processo comune

Il progetto seme divento desidera essere un seme comune per tutta Italia, un’impresa condivisa che ridia slancio e freschezza all’azione pastorale che coinvolge gli adolescenti. È importante resistere ai venti di tempesta e di affossamento che precludono uno sguardo positivo, pieno di fede, sul futuro.

Noi adulti dobbiamo essere forti per sostenere la fragilità dei più giovani in questo tempo così segnato dalla negatività e dalla disperazione. Forti per essere capaci anche di accogliere le provocazioni pungenti degli adolescenti, per non nasconderci dietro a facili risposte o prese di posizione. Forti per darci una mossa e metterci in gioco (e al lavoro) in un’azione pastorale sinergica che può portarci lontano e che certamente cambierà il volto di questa Chiesa, se sapremo inaugurare processi di collaborazione e non solo di cura educativa.

Il progetto seme divento si presenta come un progetto in divenire: a un iniziale anno zero seguiranno altri tre anni di progettazione affinché si componga uno strumento di dialogo sufficientemente articolato ed elastico per aiutare qualunque realtà ecclesiale lo richieda.

 

“Ogni giorno ci viene offerta una nuova opportunità, una nuova tappa… Godiamo di uno spazio di corresponsabilità capace di avviare e generare nuovi processi e trasformazioni”

(FT, 77)

Il Signore semina sempre. Sempre percorre le strade delle donne e degli uomini per gettare nuova semente, per rinnovare la terra.

Il gesto gratuito e generoso della semina, denso di fiducia per quel terreno fertile e distratto che è l’umanità, consegna ai cristiani la custodia e la condivisione, allo stesso tempo, del dono. Il Signore semina uscendo. È un’azione che espone, che mette per strada, che non lascia quieti. È l’azione che feconda i pensieri, le parole e le azioni della pastorale, in particolare quella delle nuove generazioni.

Seme divento è un titolo che parla della comunità cristiana e degli adolescenti, senza contrapposizioni o facili inclusioni. È un titolo che parla di reciprocità e di necessità vicendevoli, che parla di un incontro.

La comunità cristiana è seme quando si fa piccola e prossima, quando accetta di morire per portare frutto, per compiere il proprio mandato.

Gli adolescenti sono seme quando portano in modo autentico loro stessi, le loro domande e visioni del mondo. Sono un seme nuovo e dirompente, quello che, germogliando, solleva l’asfalto, che porta futuro nel presente in affanno.

Nel titolo c’è un’altra Presenza che rende tutto possibile: il seme è il seminatore, Gesù. La sua presenza è sostenuta dal Vento, nascosto tra le lettere della parola divento, azione del crescere, del convertirsi e rinnovarsi. Azione dello Spirito.

Il vento soffia dove vuole

(Giovanni, 3,8)

Crediti e copyright

Progetto a cura della Conferenza Episcopale Italiana

  • Ufficio catechistico nazionale
  • Servizio nazionale per la pastorale giovanile
  • Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia

© Fondazione di religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena

Immagine di copertina

Mimmo Paladino